Anche in Sardegna arriva il Destination Management System. Basterà?

[Marina Paola Greco]

La Giunta regionale, con deliberazione N. 17/13 del 16.4.2013 dispone la realizzazione della piattaforma tecnologica Destination Management System (D.M.S.). Ma di cosa stiamo parlando?

L’Assessorato all’Artigianato e Commercio ha avviato una nuova piattaforma web, un progetto strategico basato sull’innovazione tecnologica, di organizzazione e di gestione che aggreghi, in un unico processo programmatorio e gestionale, i soggetti pubblici e privati che, ai diversi livelli, operano nei comparti del turismo, artigianato e commercio.
La Regione mette così a disposizione degli operatori turistici un nuovo strumento attraverso il quale il sistema turistico regionale potrà pianificare le attività di promozione sui diversi mercati in modo condiviso e consapevole, monitorare e profilare l’offerta, partecipare alle azioni di promozione turistica.
L’idea è quella di promuovere l’immagine e gestire il brand positioning della Sardegna e dei prodotti turistici originati da questa destinazione, attraverso vari strumenti di comunicazione e promozione integrata, inoltre gli operatori potranno reperire informazioni su attività quali: eventi promozionali, progetti, bandi, fiere, agevolazioni, animazione territoriale, iniziative di marketing media plan, e-marketing e gestione dei portali turistici della Regione, pubblicazioni per la promozione o l’informazione turistica, etc.
Attraverso la piattaforma dovrebbe essere possibile promuove, attraverso azioni specifiche, l’incontro domanda offerta e la commercializzazione dei prodotti turistici.
Tale progetto è rispondente alle direttive del Consiglio Europeo che richiama le Regioni ad un
orientamento della spesa verso i settori dell’innovazione; è in linea con il Position Paper dei
servizi della Commissione sulla preparazione dell’accordo di partenariato e dei programmi Italia per il periodo 2014-2020.
Sicuramente le grandi imprese hanno risentito meno di questa grave crisi economica e finanziaria, così’ come, probabilmente, hanno continuato ad investire in innovazione, la maggior parte delle imprese sarde , però, hanno una ridotta dimensione aziendale che ha impedito loro di sostenere gli elevati costi di investimento per la creazione e gestione di nuove reti di distribuzione dei propri prodotti.
Gli scarsi investimenti privati nel settore Ricerca e Sviluppo hanno portato l’impoverimento della capacità del sistema delle imprese ad esprimere innovazione nella gestione, il freno al miglioramento dei processi di produzione, alla creazione di nuovi prodotti e alla competizione nel mercato globale. L’auspicio è quello di trovare un nuovo canale di promozione anche per tutte quelle micro aziende che producono prodotti di nicchia, o comunque di altissima qualità, e che non trovano sbocco causa la difficoltà degli stessi produttori di immettersi autonomamente nel mercato utilizzando le nuove tecnologie offerte dal web.
La gestione della struttura della DMO (Destination management Organization) è affidata all’assessorato al Turismo, alle agenzie regionali Sardegna Ricerche e Sardegna Promozione, alle associazioni di categoria e ai principali operatori e decisori pubblici e privati. Con il supporto e sotto la supervisione del DMO, gli stakeholder alimenteranno la banca dati di contenuti, che saranno elaborati nell’ottica della definizione di pacchetti integrati di offerta, presentati al turista attraverso vari canali web.
Il sistema gestirà quindi i dati di tutti gli operatori: alloggi, ristorazione, infrastrutture di trasporto, servizi aggiuntivi, eventi e manifestazioni. Così, i dati raccolti nel database saranno utilizzati per l’informazione e la promo-commercializzazione tramite il portale SardegnaTurismo e attraverso le diverse possibilità offerte dalle Rete (come le app per dispositivi mobili).
Sicuramente l’idea è ottima e lo strumento pure, ma basteranno a rendere la nostra offerta turistica all’altezza della concorrenza?
Si è soliti dire: “la Sardegna potrebbe vivere di solo turismo”, io non lo credo, ma certamente il turismo potrebbe rappresentare una delle voci più importanti del bilancio regionale e concorrere in modo ancor più significativo ad alzarne il PIL. Tuttavia, perché ciò avvenga, credo sia necessario fare una seria riflessione più che sui punti di forza su quelli di debolezza del nostro modo di fare turismo in una realtà, nazionale e non , dove l’offerta è sempre più agguerrita e competitiva.
Uno dei problemi più seri ed urgenti da risolvere è certamente quello dei costi dei trasporti soprattutto marittimi: non è pensabile che l’attraversata dal continente ai nostri porti abbia per una famiglia media, un costo più alto che un volo aereo andata/ritorno dall’Australia o da qualsiasi altro continente. La stessa famiglia spenderebbe sicuramente molto meno se andasse a fare le vacanze nelle pur bellissime coste della Spagna, della Dalmazia,della Croazia o delle isole greche.
Questo è un problema politico che il governo regionale deve risolvere nella sede competente sia essa Roma o Bruxelles, altrimenti saremmo, nonostante le nostre bellezze paesaggistiche, naturali, culturali, gastronomiche ect. ,sempre più fuori dai circuiti nazionali ed internazionali del turismo.
In un momento di crisi mondiale come quello che stiamo vivendo, dove metà degli italiani non può permettersi le ferie, anche i turisti stranieri sono diventati molto più attenti alle offerte turistiche e soprattutto al rapporto qualità prezzo. Ciò che deve essere chiaro per i nostri operatori e per tutti gli enti preposti allo sviluppo ed al potenziamento dell’offerta turistica e che se le bellezze della natura sono indispensabili, da sole ormai non sono più sufficienti ad attrarre i turisti. Occorre attrezzare i territori di servizi adeguati: servizi che vanno da quelli igienici lungo le spiagge, ai parcheggi ordinati, alle pompe di benzina e di acqua nei porticcioli turistici, ad una adeguata gestione dei rifiuti. Questo per citarne alcuni dei più ovvi ed elementari. Ma rientrano tra questi anche l’offerta culturale: a che serve un monumento, un museo, un’area archeologica se poi la domenica di luglio non è fruibile? Il D:M:S: sicuramente può essere utile per coordinare meglio gli eventi che i vari territori organizzano, siano essi sagre, manifestazioni folcloristiche, religiose o altro perché se non altro non avvengano contemporaneamente nelle stesse giornate!
Non bastano neanche le strutture a tante stelle se poi non c’è la cultura dell’accoglienza: la cortesia, la gentilezza, la disponibilità nei modi che faccia sentire ciascuno a proprio agio, oppure ristoranti con in tavola la nostra migliore gastronomia se poi manca la professionalità del personale di sala (anche se in Sardegna non mancano le scuole alberghiere).
Le cose che dovremmo curare meglio sono tante e i problemi da affrontare pure, ma il problema principe e più difficile da risolvere è quello di trovare un giusto rapporto tra ciò che si offre e ciò che si chiede: tra domanda e offerta. Non è più tempo di furbate o improvvisazione. Il mondo attorno a noi si sta attrezzando sempre meglio per vincere in concorrenza e la crisi è un pungolo per tutti. Non sprechiamo nessuna opportunità.

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Autore: OndeCorte

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