La guerra mediatica dell’Impero. L’industria del falso

Cole_Thomas_The_Course_of_Empire_Destruction_1836[Antonello Boassa]

Nessuno creda di sapersi difendere tranquillamente dall’industria dello spettacolo del falso . Giorgio Agamben, filosofo di grande prestigio che aveva saputo smascherare la messinscena del genocidio di Timisoara del 1989 ricostruito come un set cinematografico con cadaveri dissepolti o strappati dai tavoli degli obitori e poi orribilmente sfregiati , quando avvenne il bombardamento del mercato di Serajevo nel 1995 tuonò immediatamente contro i Serbi mentre oggi anche i media più conservatori nutrono seri dubbi sulla paternità di quell’eccidio.
Non furono pochi i democratici e i pacifisti ,sopratutto quelli in divisa, a rimanere scandalizzati dalla presunta ferocia dei soldati di Saddam che ,dopo l’invasione del Kuwait , secondo un’agenzia pubblicitaria USA , rimossero dalle incubatrici centinaia di neonati lasciandoli naturalmente morire per terra .
Domenico Losurdo e Giorgio Agamben ci ricordano giustamente che l’empio teatro di Timisoara costituisce la costruzione di uno spazio ideologico che ha generato le mostruose opere di falsificazione successive . Per Giorgio Agamben Timisoara è “l’Auschwitz della società dello spettacolo” .
La spregevole manipolazione dei corpi senza vita è una pratica eseguita scientemente in Siria e in Libia per incutere nelle popolazioni dell’Occidente una belluina voglia di vendetta e di guerra che giustificasse moralmente un intervento armato esterno devastante .
Il numero agghiacciante di vittime gonfiato ad arte è un’altra arma che è stata ben utilizzata dai volenterosi guerrafondai , grazie anche a numerose irresponsabili ONG . Un esempio : la Libia .
L’attuale primo ministro Ali Zeidan parlando da Parigi nel febbraio del 2011 , come portavoce della Lega libica per i diritti umani , denuncia che la repressione di Gheddafi aveva già fatto 6.000 vittime . Tal Syed Sanouka , spacciandosi come membro della Corte Penale Internazionale , la spara più grossa “i morti sono diecimila”. Altri mestatori ,facenti parte dell’attuale elite , parlano di elicotteri ,di artiglieria , di cecchini ,senza fornire prove convincenti.
Risulterà che i morti , prima dell’intervento Nato , non sono stati da entrambi le parti più di trecento .
Ma i media hanno taciuto anche dopo(quasi tutti) . L’importante era eliminare il dittatore . La Libia avrebbe finalmente acquisito la libertà e la democrazia . Ed infatti ,come era ampiamente previsto, oggi pace , libertà , tolleranza , benessere sono il tratto distintivo che si coglie appieno nella fu Libia.

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Autore: OndeCorte

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