Riconoscere le Emozioni è un’Arte!

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Riconoscere le emozioni proprie e altrui, elaborare stati emozionali mediante la lettura di un testo poetico, interpretare emotivamente dei messaggi musicali, cimentarsi per la prima volta con l’argilla per tradurre le proprie emozioni nelle espressioni di un volto: per gli utenti dei Centri Diurni dipartimentali tutto questo è stato possibile grazie ai percorsi meta-cognitivi integrati.

Il tema è stato al centro dell’incontro che si è tenuto mercoledì 23 novembre nel Centro Diurno di Salute Mentale a Marina Piccola. Sono intervenuti il responsabile del Servizio riabilitazione del Dipartimento di Salute Mentale della Asl di Cagliari Alberto Santoru, la psichiatra Irma Dessi, gli psicologi e psicoterapeuti Stefano Porcu e Stefania Cuccu e il maestro ceramista Roberto Pulli. All’incontro hanno partecipato anche utenti, familiari e operatori.

“Un aspetto di fondo” ha ribadito Santoru, “riguarda sia la Social Cognition, cioè l’insieme di processi che permettono al soggetto di comprendere il mondo interpersonale, sia la meta-cognizione, cioè la consapevolezza dei propri stati mentali. Qualora nell’individuo con sofferenza mentale queste competenze non siano del tutto presenti, si può intervenire mediante dinamiche di gruppo con attività terapeutiche-riabilitative”.

Infatti la nostra mente si articola, si forma e si sviluppa attraverso la relazione e tramite i cinque sensi possiamo entrare in contatto con gli altri. Durante una conversazione, ad esempio, si ha il bisogno di capire se l’interlocutore ha percepito il messaggio che vogliamo mandare. Ma se non si riconosce ciò che si sta provando, quale può essere la capacità di lettura dei propri stati mentali e di quelli degli interlocutori?

A questo proposito la psichiatra Irma Dessì, del Servizio Riabilitazione Asl di Cagliari, ha parlato degli stili di attribuzione: “Gli stili di attribuzione del nostro modo di pensare corrispondono a dei modelli. Questi stili di pensiero possono trovarsi associati a pensieri disfunzionali. Esistono dei protocolli strutturati di riabilitazione cognitiva nonché attività laboratoriali con funzione espressiva che consentono di ottenere un miglioramento complessivo della qualità di vita della persona con sofferenza mentale”.

Le persone con sofferenza mentale possono infatti avere una ridotta capacità di interpretazione delle emozioni, e di conseguenza non avere giudizi sociali adeguati. Avendo difficoltà a leggere le diverse situazioni, tendono così ad isolarsi, a ritirarsi socialmente, a non relazionarsi.

Allora che fare sul piano riabilitativo? “Dobbiamo costruire percorsi in una dimensione di relazione” ha proseguito Santoru. “Nel progetto dell’Arte delle Emozioni l’obiettivo è quello di determinare un’autoconsapevolezza, sino allo sviluppo delle capacità di riconoscere e comprendere le proprie emozioni: quelle individuali e quelle sociali. Il training riabilitativo si è suddiviso in due parti: la prima è servita a leggere e interpretare le emozioni e quindi la gestione nell’interazione con gli altri; la seconda è stata laboratoriale: insieme al ceramista, sono state create maschere con le espressioni facciali”.

Il ceramista si è occupato di insegnare la traduzione delle emozioni nella lavorazione artistica dell’argilla per fabbricare delle maschere e dei visi espressivi. Si è partiti dalla modellazione, con le tecniche più elementari, sino a ottenere dei prodotti sempre più definiti, per passare infine al decoro.
Anche nella scelta dei colori si è seguito uno studio, in quanto le emozioni si possono comunicare anche attraverso i colori stessi. I partecipanti hanno creato delle maschere greche, che accentuano le espressività facciali per esaltare un determinato personaggio. L’occhio, il naso e la bocca, danno i tratti più espressivi. Ognuno ha interpretato l’opera a proprio modo, lasciando libero sfogo alle espressività personali.

È chiaro che il percorso non si esaurisce solo all’interno del training (che costituisce una parte dell’intero progetto di riabilitazione offerto dai Centri), ha spiegato la dott.ssa Stefania Cuccu; è infatti fondamentale, perché il processo riabilitativo si compia nella sua completezza, innescare il processo di generalizzazione degli apprendimenti, ovvero lavorare con le persone coinvolte al rafforzamento della capacità di declinare gli apprendimenti maturati nel training all’interno di contesti sociali quotidiani, sapendoli adattare a seconda delle contingenze.

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Guarda l’intervento del dott. Alberto Santoru https://youtu.be/0sevTtAc4MA

Guarda l’intervento della dott.ssa Irma Dessì https://youtu.be/r4Jhxur-DJw

Guarda l’intervento del dott. Stefano Porcu https://youtu.be/23-GXnnqp1s

Guarda l’intervento della dott.ssa Stefania Cuccu https://youtu.be/m1Lxnp8MDw8

Guarda l’intervento del ceramista Roberto Pulli https://youtu.be/JdhiFQlRPlk

Guarda le interviste ai partecipanti https://youtu.be/vtmxUX-JlX4

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Autore: OndeCorte

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