Eppure non è finita l’idea di rivoluzione
[Marcello Madau]
Non vi ho cercato, non vi ho trovato dentro le rumorose e attente assemblee delle popolazioni che non vi credono più, perché non si riesce neppure a dividere il padrone dal giullare e dal servo. La maggioranza dall’opposizione. E’ stato facile trovarvi sempre e tutti dall’altra parte.
Ed è stata una lezione di alta medicina capire come neppure una forma intensamente diluita di democrazia (le primarie del PD), ma pur sempre interpretata da migliaia di cittadini paganti, diventi sopportabile da un organismo così provato. Una speranza allora, che metta a freno la fretta non ritenuta, né dominata, del panico; una scelta algidamente aziendale. Matteo Renzi ha un cestino da viaggio per tutti.
Eppure non è finita l’idea di rivoluzione.
La rivoluzione politica è oggi la politica dell’ambiente e cultura che ritrova il territorio, il superamento della centralità della fabbrica e della sua produzione materiale. Nel salto di paradigma ci portiamo la verità degli aranci e la falsità del cardo verde.
E’ qua che si ridetermina e ritrova l’antica magia il concetto di destra e quello di sinistra.
Tutti pronti a tagliare, rateizzare la passione, spegnere il sogno nel sognare senza sogni, nello stordimento di un ritrovato rispettabile tran tran (non sarà una diligente e competente linea liberista a costruire il cambiamento radicale che può dare realtà a un sogno, e la parentesi non potrà riaprirsi).
Seguirò chi pensa che il desiderio sia un’esperienza di vita realizzabile e non un assegno di sopravvivenza. Se non me lo impedirete, sarò ancora cattivo maestro nel provare ad insegnarlo e a dare bibliografia.
Serve un’istruzione migliore, e non mi serve un’istruzione per servire.