E ti chiamaron matta

Venerdì 12 aprile a Su Tzirculu a Cagliari in Via Molise 58 si svolgerà il concerto gratuito e a ingresso libero organizzato dall’Asarp di Alessio Lega e Rocco Marchi dal titolo “E ti chiamaron matta”. Sei brevi canzoni di Gianni Nebbiosi pubblicate all’inizio degli anni Settanta e da allora introvabili. Una testimonianza sull’orrore manicomiale e su quello che Basaglia chiamò “morire di classe” a quarant’anni dalla Legge 180 e dalla rivoluzione basagliana. Introdurrà il concerto la presidente dell’Asarp, associazione sarda per l’attuazione della riforma psichiatrica Gisella Trincas.

Serata organizzata in collaborazione con Su Tzirculu, circolo di ispirazione antifascista, attivo da 4 anni nella diffusione di socialità, musica underground, cultura dal basso e sostegno ai movimenti sociali antagonisti e il festival delle minoranze; Aprile Libertario 2019 che si propone di stimolare la discussione ed il dialogo attraverso una scelta accurata delle tematiche e degli ospiti che anno dopo anno sono protagonisti di un cartellone fin’ora intenso, la cui offerta diventa sempre più importante nel panorama sardo e Radio Onde Corte, la prima radio della salute mentale in Sardegna.

Il concerto. Si tratta di sei brevi canzoni di Gianni Nebbiosi pubblicate all’inizio degli anni Settanta e da allora introvabili. La foga di riproporre questa testimonianza sull’orrore manicomiale e su quello che Basaglia chiamò “morire di classe” ci spinse a questo lavoro breve, sobrio (uscito senza alcun libretto) e lancinante. Oggi, a quarant’anni dalla Legge 180, in un clima che ci pare sempre fosco, dove la “rivoluzione basagliana” viene decapitata delle sue ragioni sociali, dove da una parte si muore e si può usare il TSO come un arresto, dall’altra si vive di chimica ineluttabile, quelle canzoni sono forse ancora una dolorosa speranza. Abbiamo voluto aggiungere la lunga Cantata in sei parti “Mastrogiovanni”, uno dei miei lavori più cupi e impegnativi, rimasta inedita perché totalmente legata nella mia testa alle “canzoni dei matti”. L’elemento di gioia sta nella condivisione di quel brano con Ascanio Celestini, che abbandonò per un giorno la Mostra di Venezia, dove presentava il suo primo film, per cantarla con noi. Il libretto è curatissimo, oltre tutti i testi, foto inedite, due presentazioni dell’autore Nebbiosi e un mio scritto, contiene una vertiginosa messa a punto della questione dello psichiatra/scrittore Piero Cipriano, che col suo lavoro e coi suoi libri pubblicati per Eleuthera è diventato punto di riferimento e di dibattito fra l’idea della cura e L’Utopia libertaria.

Alessio Lega: è uno dei cantautori più conosciuti della sua generazione, e dei più stimati dalla nicchia degli appassionati del genere. Ha messo in scena centinaia di spettacoli, di performance, di conferenze/concerti sulla canzone d’autore mondiale e sulla musica popolare e d’impegno. Dopo un’assidua frequentazione col Nuovo Canzoniere Italiano, è considerato oggi il rappresentante più coerente del canto sociale, in bilico fra canzone d’autore e riproposizione dei repertori storici. È citato nei dizionari (Garzanti, Giunti, Rizzoli), si è guadagnato i riconoscimenti più ambiti (Targa Tenco, Premio Lunezia, ecc…), è inserito in antologie, libri, dvd. Eppure Alessio non rinuncia al nobile donchisciottismo di cantare dove gli piace, piuttosto che dove “si deve”, andando in giro a tentare di cambiare se stesso e il mondo con le canzoni di cui fa l’autore, l’interprete e lo storico.

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Autore: OndeCorte

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